«una repubblica che, per ordine e per potenzia, debbe essere sopra ogni altro principato di Italia celebrata»: è così che, nelle Istorie fiorentine, Machiavelli descrive Venezia, la quale, oltre a incarnare una delle principali potenze politiche della penisola italiana, rappresenta anche, tra ‘500 e ‘600, la capitale europea della stampa, un ruolo che ha il suo diretto riverbero anche sulla diffusione e la circolazione delle opere di Machiavelli.

Stampatori:

Giovan Antonio di Nicolini (fine XV secolo – 1546 o 1547)

N.1

Melchiorre Sessa (?-1565 o 1566)

Stampatore e mercante di libri, è una delle figure più rappresentative del panorama editoriale veneziano, con una ricchissima produzione che spazia dai testi volgari ai classici della letteratura greca e latini, estendendosi poi a opere di argomento matematico e scientifico.
N.4

Comin da Trino: attivo tra il 1540 e il 1574

E’ responsabile della stampa di quasi 300 opere, con particolare riferimento a classici greci e latini, a testi sulla storia di Venezia e, soprattutto, alla letteratura italiana coeva.
n.6; n.7; n.8

Gabriele Giolito de Ferrari (primo decennio XVI sec.- 1591)

Di origini piemontesi, si stabilisce a Venezia nel 1523, seguendo il padre, a sua volta stampatore e che gli affida la tipografia prima di tornare in Piemonte. Svolge un ruolo fondamentale nella diffusione dei testi dei principali autori della letteratura volgare, come Petrarca, Boccaccio, Ariosto nonché lo stesso Machiavelli.
n. 10

Domenico Giglio

n.18; n.19; n.20

Opere: