Bartolomeo Bonfadini (fine XVI – inizio XVII secolo)

Originario di Brescia è attivo soprattutto tra il 1583 e il 1607 a Roma, dove avvia un’officina tipografica in collaborazione con Tito Diani; proprio a Roma pubblica i primi due opuscoli antimachiavelliani di Tommaso Bozio, rilegati assieme nell’esemplare II 4 del FMS.

Bernardo di Giunta (1478 – 1550?)

Figlio primogenito dello stampatore Filippo il Vecchio, è attivo fin dal 1503, spesso assieme ai fratelli minori Benedetto e Giovanni, nella stampa di testi sia di età classica (Omero, Appiano Alessandrino) che di età medievale e rinascimentale (Dante, Petrarca, Boccaccio, Poliziano, Pulci, Ficino e lo stesso Machiavelli).

Comin da Trino

Attivo tra il 1540 e il 1574, è responsabile della stampa di quasi 300 opere, con particolare riferimento a classici greci e latini, a testi sulla storia di Venezia e, soprattutto, alla letteratura italiana coeva.

Compagnia Bresciana

Fondata nel 1595 da Bartolomeo Fontana allo scopo di pubblicare e commercializzare testi di varia natura, la Compagnia, nota anche come Societas Brixiana, sottoscrive 37 edizioni tra cui spiccano, oltre all’edizione del testo di polemica antimachiavelliana di Ribadeneyra ospitata nel FMS, l’edizione delle tragedie di Seneca e il Theatrum mundi di Ortelius.

Cornelius Sutorius

Domenico Giglio

Eredi di Aldo Manuzio

Alla morte di Aldo Manuzio il Vecchio, nel gennaio 1515, la celebre stamperia passò prima sotto il controllo del suocero, Andrea Torresano, e di suo figlio, Giovanni Francesco; dal 1533 iniziò ad emergere la figura di Paolo Manuzio, terzo figlio di Aldo il Vecchio, che gestirà la tipografia fino alla morte, sopraggiunta nel 1574 a Roma, dove aveva peraltro gestito per volere di Pio IV, tra il 1561 e il 1570, la Stamperia del popolo romano. Proprio durante la direzione di Aldo, e in particolare tra il 1540 e il 1546, vedranno la luce varie ‘aldine’ delle opere di Machiavelli; un esemplare di queste, e specificamente dell’edizione dell’Arte della guerra del 1546, è conservata nel FMS (I, 8).

Gabriele Giolito de Ferrari (primo decennio XVI sec.- 1591)

Di origini piemontesi, si stabilisce a Venezia nel 1523, seguendo il padre, a sua volta stampatore e che gli affida la tipografia prima di tornare in Piemonte. Svolge un ruolo fondamentale nella diffusione dei testi dei principali autori della letteratura volgare, come Petrarca, Boccaccio, Ariosto nonché lo stesso Machiavelli.

Giambattista Pasquali (1702-1784)

Apprendista di Giacomo Valvasense, avvia la propria bottega autonoma nel 1732 e, grazie al sodalizio con il console britannico Joseph Smith, riesce a imprimere alla propria attività un respiro europeo, anche mediante la stampa e la diffusione di testi rari o invisi alle autorità. Particolarmente significative in quest’ottica le stampe con falso luogo d’edizione, come quella della versione di Marchetti del De rerum natura (1768) e, soprattutto, delle opere di Machiavelli (il FMS conserva i volumi relativi al Principe, con la prefazione e le note critiche di Amelot de la Houssaye, e alle commedie).

Giovan Antonio di Nicolini (fine XV secolo – 1546 o 1547)

Guglielmo de Millis (? – 1555)

Originario di Trino, in Piemonte, si sposta presto in Spagna, e lavora come libraio e tipografo tra Medina del Campo e Salamanca. Si cimenta soprattutto nella pubblicazione di testi ad argomento storico e di autori italiani, come i Trionfi di Petrarca. Dai suoi torchi esce, nel 1552, la prima traduzione spagnola dei Discorsi di Machiavelli, approntata da Juan Lorenzo Ottevanti, un cui esemplare è conservato nel FMS.

Guglielmo Facciotto (ca. 1560-1632)

Di origini piemontesi ma attivo soprattutto a Roma, si specializza nella stampa di opere corredate da incisioni, cui si affiancano però anche testi di argomento religioso o politico: in quest’ambito vanno segnalati Delle relazioni universali, di G. Botero, edito nel 1595 e, soprattutto, il De antiquo et novo Italiae statu libri quatuor adversus Machiavellum, di Tommaso Bozio, pubblicato nel 1594 e presente nel FMS.

Henri Albert Gosse (1712-1780)

Henri Desbordes (1649-1722)

Stampatore protestante, lascia la natia Francia nel 1681, trovando accoglienza ad Amsterdam, dove diventa editore, oltre che di numerosi volumi, delle Nouvelles de la république des lettres.

Henri Wetstein

Hierosme de Marnef (1515-1595)

Collabora con Guillaume Cavellat dal 1563 al 1576 (e, dopo la sua morte, con la vedova di questi, Denise Girault), pubblicando soprattutto testi di filosofia (oltre a Machiavelli spiccano le edizioni di Bovillus e Lucrezio), geometria e architettura.

Jacob Foillet (1554-1619)

Jaques La Caze

Johann Christoph Krebs

Johannes Janssonius van Waesberge (1616-1681)

Proveniente da un’importante famiglia di tipografi, è attivo come stampatore, editore e mercante di libri in varie città olandesi e a Danzica. È noto soprattutto per il suo ruolo decisivo nella stampa e nella diffusione delle opere di Athanasius Kircher.

John Starkey (1653-1689)

Stampatore e libraio attivo a Londra, viene probabilmente esiliato ad Amsterdam a seguito della pubblicazione di un testo critico nei confronti del governo in carica.

John Wolfe (1548?-1601)

Tipografo di riferimento per la folta comunità londinese di esuli e rifugiati dall’Italia, Wolfe svolge un ruolo-chiave, forse per impulso di Alberico Gentili, nella diffusione delle opere di Machiavelli negli ambienti culturali e politici di età elisabettiana; Wolfe infatti fa uscire, con l’indicazione di editori e luoghi di edizione fittizi, i Discorsi (1584), il Principe (1584), le Istorie fiorentine (1587), l’Arte della guerra (1588) e l’Asino d’oro (1588). Un esemplare dell’edizione wolfiana dei Discorsi è conservato nel FMS: il frontespizio indica Palermo come falso luogo di edizione, assieme alla sottoscrizione fittizia «eredi d’Antoniello degli Antonielli».

Mathurin Hénault (15..-1654)

Apprendista di Pierre II Sevestre, è attivo soprattutto a Parigi e lavora, a partire dal 1635, con il figlio Jean.

Melchiorre Sessa (?-1565 o 1566)

Stampatore e mercante di libri, è una delle figure più rappresentative del panorama editoriale veneziano, con una ricchissima produzione che spazia dai testi volgari ai classici della letteratura greca e latini, estendendosi poi a opere di argomento matematico e scientifico.

Pietro Paolo Tozzi (1593-1628)

Importante stampatore attivo tra Bologna e Padova, dove pubblica due edizioni dell’Iconologia di Cesare Ripa e collabora con gli ambienti gesuiti.

Robert le Magnier (seconda metà XVI – prima metà XVII sec.)

Thomas Creede (1593-1617)

Rinascimento ‘radicale’ italiano, circolazione dei testi machiavelliani e cultura inglese di età elisabettiana trovano nell’officina di Thomas Creede un significativo  punto di convergenza; editore di sei drammi di Shakespeare pubblica infatti, nel 1595, anche l’importante traduzione in inglese delle Istorie fiorentine a opera di Thomas Bedingfield.