Abraham-Nicolas Amelot de la Housssaye (1634-1706)
Diplomatico e scrittore, pubblica nel 1683 una traduzione in francese del Principe, corredata di prefazione e note. Seguita da altre due edizioni ampliate, questa edizione del Principe verrà ristampata almeno 18 volte, incontrando così un enorme successo in Europa e svolgendo un ruolo essenziale nel traghettare l’opera e il pensiero di Machiavelli verso l’età illuministica.
Federico II il Grande, re di Prussia (1712-1786) e Voltaire (1694-1778)
Sottoposto per volontà paterna a una rigida educazione militare ma profondamente interessato anche alla storia, alle arti e alla filosofia, Federico ascende al trono nel 1740; ad una politica estera aggressiva, soprattutto nei confronti della vicina Austria, intreccia un accorto piano di riorganizzazione dello stato prussiano (improntata al connubio tra assolutismo e illuminismo) e una lungimirante politica culturale, in cui rientra l’arrivo a Berlino, nel 1750, di Voltaire. Proprio Voltaire, un decennio prima dell’arrivo a corte, aveva corretto e rivisto per la pubblicazione la Réfutation du Prince de Machiavel, scritta dal sovrano tra il 1739 e il 1740, poi edita ad Amsterdam con il titolo Anti-Machiavel, ou Examen du Prince de Machiavel, avec des notes historiques et politiques; in parallelo viene pubblicata a Londra un’edizione pirata, cui farà poi seguito una terza edizione, supervisionata direttamente da re Federico, con il titolo Anti-Machiavel, ou Essai de critique sur le Prince de Machiavel, publié par M. de Voltaire. L’opera avrà una vastissima circolazione europea e nel giro di pochi decenni verrà tradotta nelle principali lingue europee (il FMS ne conserva alcuni rari esemplari).
Jacques Gohory (1520-1576)
Medico di professione e grande difensore delle dottrine di Paracelso, Gohory è il primo traduttore francese di Machiavelli; nello specifico, appronta nel 1548 la prima versione integrale dei Discorsi, ripubblicata poi nel 1571 con l’aggiunta di una traduzione del Principe, plagiata in realtà da quella, risalente al 1553, di Guillaume Cappel.
Johann Friedrich Christ (1701-1756)
Allievo di Thomasius, accademico e poi rettore dell’Università di Lipsia, pubblica nel 1731 i tre libri De Nicolao Machiavello, che incarnano uno dei primi, veri tentativi intrapresi nella cultura europea di leggere e interpretare le opere del Segretario fiorentino senza pregiudizi e sulla base di un’analisi sistematica.
Pedro de Ribadeneyra (1526-1611)
Dopo l’infanzia a corte del cardinale Alessandro Farnese, entra in contatto con Ignazio di Loyola, del quale sarà anche il primo biografo, e diventa figura di spicco dell’ordine gesuita. Pubblica nel 1595 uno dei testi decisivi della prima fase dell’antimachiavellismo europeo, il Tratado de la Religión y virtudes que deve tener el Príncipe christiano, del quale il FMS ospita un’importante traduzione in italiano.
Thomas Bedingfield (? – 1613)
Di famiglia aristocratica e gentiluomo di Elisabetta I, Bedingfield incarna pienamente il forte interesse per la cultura italiana, specialmente quella ‘radicale’, che animava gli ambienti colti inglesi; dopo aver approntato, nel 1573, una traduzione inglese del De consolatione di Cardano, pubblica, nel 1595, la versione inglese delle Istorie fiorentine, snodo cruciale nella ricca e complessa ricezione del pensiero di Machiavelli in terra britannica (un esemplare ne è custodito nel FMS (I, 27)
Tommaso Bozio (1548-1610)
Strenuo difensore del potere papale e delle prerogative della Chiesa, Tommaso Bozio (1548-1610) rappresenta anche una figura di riferimento, in ambito cattolico, dell’opposizione a Machiavelli, visto quale distruttore della concordia politica, della morale e, in ultima istanza, della stessa fede cristiana. Sono posizioni che Bozio espone nei suoi tre testi antimachiavelliani (tutti e tre presenti nel FMS): De robore bellico diuturnis et amplis Catholicorum regnis liber unus adversus Machiavellum (1593), De imperio virtutis sive imperia pendere a veris virtutibus non a simulatis libri duo adversus Machiavellum (1593), De antiquo et novo Italiae statu libri quatuor adversus Machiavellum (1594).